Il ministro dei trasporti Matteo Salvini fa nuovamente impazzire il web con un’altra delle sue boutade. Questa volta annuncia di voler intitolare l’aeroporto internazionale di Milano Malpensa alla memoria di Silvio Berlusconi. Le critiche e gli sfottò non si sono fatti attendere.
Cosa succede a “casa” di Bruno Vespa?
L’aeroporto di Malpensa sarà presto intitolato a Silvio Berlusconi: lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dal palco del Forum in masseria, iniziativa estiva promossa da Bruno Vespa a Manduria, sottolineando che l’Enac (Ente nazionale aviazione civile) ha già dato il suo via libera.
Che poi dichiara..
Da ministro ho firmato con orgoglio l’ok perché Berlusconi è stato un grande imprenditore, un grande uomo di impresa, di sport, di editoria, di finanza. Per me anche un grande politico, poi questo lo lascio giudicare agli altri. “Da italiano oltre che da lombardo non vedo l’ora di atterrare all’aeroporto Malpensa Berlusconi“. Chissà cosa ne pensano all’estero….
Ma c’è chi la pensa diversamente, ovvero il deputato Marco Grimaldi che dice:
“Mi vergognerei di prendere un volo dall’aeroporto Falcone e Borsellino per poi atterrare allo scalo Silvio Berlusconi. Dopo i funerali di Stato, il lutto nazionale, il francobollo: ora basta.
E ricorda a Salvini che,
l`aeroporto di Roma Fiumicino è dedicato a Leonardo da Vinci, quello di Venezia a Marco Polo, quello di Genova a Cristoforo Colombo. E poi Sandro Pertini per lo scalo di Torino, Catullo per Verona, Marconi per Bologna, Galileo per Pisa e infine Falcone e Borsellino per Palermo. Per l’aeroporto di Malpensa ci sono tante e tanti milanesi illustri che non sfigurerebbero da Alessandro Manzoni a Giuseppe Verdi, da Cesare Beccaria, a Carla Fracci, da Alda Merini a Gae Aulenti”. Così per dire…
Il delirio di onnipotenza dopo il confermato consenso delle votazioni europee, si abbatte di nuovo sulla testa degli italiani. L’ormai dichiarata volontà di rendere “immortale” la figura di Berlusconi, trova nell’aeroporto di Milano la sua destinazione. Ai posteri l’ardua sentenza…