Torna sulla graticola il prezzo dell’affitto di una casa o appartamento, dopo un annuncio pubblicato a Bologna, dove si offriva un monolocale di 8 metri quadri in centro storico alla modica cifra di 600 al mese. Ecco dunque scoppiare la polemica.
Ma di cosa stiamo parlando?
Il monolocale è composto da una piccola scala a chiocciola e all’interno dell’ambiente, è dotato di una finestra simile per dimensioni a quelle di una rimessa, in meno di un passo si trovano la mini cucina, il bagno e un letto da una piazza, che è parzialmente coperto dal piano cottura. L’armadio è in realtà un pensile riadattato con qualche appendiabiti e la “scrivania” ha le dimensioni di una mensola. Il prezzo, però, è quello che fino a qualche tempo fa veniva richiesto per un piccola abitazione vera e propria.
Ma come siamo messi nel resto dell’Italia?
Il caro affitti, soprattutto nelle grandi città italiane come Milano, Firenze, Roma, Torino, Napoli è ancora un argomento di dibattito. Dopo le proteste lanciate dagli studenti nei mesi scorsi e gli “accampamenti” in tenda di fronte al Politecnico di Milano, i prezzi non accennano a scendere. L’aumento medio su scala nazionale registrato è del 5,3% nel corso del primo trimestre del 2024, pari al 13,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. L’incremento si traduce in un prezzo medio al metro quadro di 13,2 euro mensili.
I rincari maggiori, nel primo trimestre 2024, in particolare si sono registrati a Treviso (11%), Roma (8,8%), Bergamo (7,9%), Palermo (7,5%) e Napoli (7,3%). Fanalino di coda Cosenza (solo lo 0,1%). Prezzi stabili invece a Cremona e Cesena; in calo negli altri 25 capoluoghi, specie ad Agrigento (-8,2%), Sassari (-7,9%) e Avellino (-5,3%). Incrementi significativi, ma pur sempre sotto la media nazionale, si sono registrati anche a Torino (4,6%) e Bologna (3,4%).
Dove si paga di più ?
Milano è la città con gli affitti più costosi, con un prezzo medio di 23,3 euro al metro quadro, seguita da Firenze (20,7 euro/m²), Bologna (17,2 euro/m²) e Venezia (17 euro/m²). Nella Top 10 della classifica dei canoni di affitto compaiono anche Roma (16,1 euro/m²) e Napoli (14,7 euro/m²).
L’affitto aumenta per effetto del peso delle tasse sull’immobile, questa è la prima giustificazione che i proprietari mettono in evidenza. Ma c’è anche una mera speculazione, dove si vuole guadagnare sulla pelle di chi non ha alternative (vedi gli studenti). In un paese civile tutto questo dovrebbe essere regolamentato.