el dorado

PONTE MORANDI 1967

Vorrei partire da qui, da quel 4 settembre 1967 che fu un giorno storico per Genova, quell’inaugurazione del ponte sul torrente Polcevera che doveva essere di collegamento commerciale fra le zone più importanti della città, non che con gli stati confinanti di Francia e Spagna.https://youtu.be/kuth9NWrQ40 Dunque un ponte con prospettive di grande traffico negli anni a venire.

ORGOGLIO NAZIONALE
questo rappresentava quel ponte, e a scapito di qualsiasi dubbio di tenuta o meglio su dove veniva costruito si procedette alla realizzazione, senza tener conto delle abitazioni sottostanti. l’idea di entrare nella storia economica del nostro paese aveva il sopravvento su ogni ragionevole dubbio.

IL CROLLO
A distanza di 51 anni, il 14 agosto 2018 una parte del ponte crolla, una tragedia che porta con se 43 vittime e più di 600 sfollati, e che scatena moltissime polemiche, perchè era considerato da sempre pericoloso.
Adesso si comincia la caccia alle cause e ai responsabili di una mancata manutenzione, che sicuramente darà giustizia ma che non riporterà in vita nessuno.

UN TRISTE PRECEDENTE
Il disastro della diga del Vajont 1963 dove ci furono 1900 vittime fu anche questo un progetto accecato dalla voglia di grandezza economica , che nascose l’ inadeguatezza del territorio.

EL DORADO
l’eterna ricchezza,così voglio definire il nostro paese, quel luogo dove tutti vogliono e vedono la possibilità di arricchirsi, con la complicità della politica che concede le grandi opere a pagamento a privati senza scrupoli, anche di coscienza VEDI BENETTON

LE CONCESSIONI
vanno sicuramente riviste, nel 2018 non è più accettabile che ci siano costi di pedaggi in continuo aumento, senza una adeguata manutenzione, che sia in linea con le esigenze del traffico di oggi.Se le tratte autostradali sono pericolanti si deve avere l’autorità di chiuderle per sistemarle.Se non si è in grado di gestirle o non si vuole, cari signori passate la mano ad altri, non siamo delle cavie paganti…

Pubblicato da Panozzo Enrico Omar

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