
Quanti di noi si ricordano dei rimproveri dei nostri genitori, che a pranzo o a cena ci riprendevano perchè avanzavamo del cibo, vuoi perchè non era molto appetibile o semplicemente non avevamo molta fame, e la frase di rito era ” guarda che ci sono bambini che non hanno nulla da mangiare” il cibo non si avanza e men che meno si butta.

Lo spreco alimentare è diventato importante, i numeri sono in costante aumento, se pensate all’alimento più semplice e comune come il pane, solo in Italia ne vengono buttati ogni giorno ben 13 mila quintali, che se vogliamo tradurli in denaro, sono 43 milioni all’anno. Una “distrazione” pesante e vergognosa.

Nel mondo vengono buttati più di un miliardo di tonnellate di cibo ogni anno, e il dato è in costante aumento. si pensa che da qui al 2030 si potrà arrivare ai 2 miliardi. Pazzesco. Le nazioni maglia nera sono gli Emirati Arabi, seguiti da Bulgaria e Russia, mentre le più attente sono, la Francia (stato con meno obesi del mondo) l’Olanda e il Canada.
Le cause principali di spreco alimentare sono, la dimenticanza dei prodotti al limite di scadenza, frutta e verdura acquistati troppo maturi e di conseguenza deteriorabili in brevissimo tempo, e anche che si acquista più del necessario, attratti dalle offerte (es. 3×2), per non parlare dei ristoranti,mense, ecc..
Ma ci sono anche delle buone strategie per ridurre lo spreco. La più utilizzata è il congelamento dei prodotti in eccesso, e la conserva degli avanzi, per riutilizzarli alla sera o il giorno seguente.https://www.verdeazzurronotizie.it/
il cibo non si butta! è la parola magica dei nostri nonni che hanno conosciuto la “fame ” del dopoguerra, e se vedessero questi sprechi, quante tiratine d’orecchio prenderemmo. Il non sprecare il cibo è un dovere civile, non basta sentirsi sollecitati solo quando ci sono le giornate annue dedicate, ma deve essere un obbiettivo giornaliero di rispetto per chi ancora soffre la fame.
