Il solstizio d’estate ci porta la tanto attesa zona bianca in tutta la nostra penisola ( tranne la val d’Aosta) ‘, e così si spalancano le porte al turismo, settore fondamentale nel periodo estivo per la nostra economia. Ma c’è un grido d’allarme tra i vari imprenditori della ristorazione, ovvero non riescono a trovare il personale da assumere per la ripresa turistica. Le prime accuse a questa assenza/rifiuto è imputato al reddito di cittadinanza.
Il FIPE(federazione italiana pubblici esercizi) , è l’associazione leader nel settore delle imprese che svolgono attività di ristorazione e intrattenimento, e nel quale operano più di 300 mila aziende e conta oltre un milione di addetti. E’ per voce del suo vicepresidente Matteo Musacci, che dichiara che mancano ben 150 mila posti di lavoro, tra camerieri, cuochi, baristi ecc..
Il contratto di lavoro stagionale prevede che un lavoratore faccia al massimo 40 settimanali, 6, 5 ore giornaliere se ha un riposo ogni 7 giorni, 8 ore al giornaliere se i riposi sono due, con una paga minima (apprendista) di 1100 euro netti al mese. Ma qui scatta il problema, che quasi tutti questi dipendenti superano abbondantemente le ore lavorative giornaliere, si arriva anche a 12 al giorno con il conseguente abbattimento della paga oraria fino a 3/4 euro. E’ chiaro che la parola straordinario salariale non esiste, qualcuno riesce ad arrotondare con qualche mancia…
Il reddito di cittadinanza è il primo imputato per una certa parte politica, che vede nello sfruttamento di queste figure lavorative la loro ricchezza. Ma le regole per percepire il reddito sono chiare, si deve essere regolarmente iscritti e devi essere disponibile ad una proposta di lavoro, al terzo rifiuto perdi i soldi. E’ chiaro che se cerchi delle figure in nero, quelli che percepiscono il reddito di cittadinanza non li contatti..
NASPI . Tutto parte dal governo di Matteo Renzi, che taglia il sussidio ai lavoratori stagionali. prima di questa riforma lo stato garantiva a questi lavoratori uno “stipendio” per i mesi fuori stagione turistica. E’ chiaro che chi risiede in zone prettamente turistiche vedendosi ridurre la copertura economica nel periodo di inattività se ne va in cerca di un lavoro più stabile.
Decreto sostegni. Il bonus di 2400 euro e poi di 1600 euro, ha di fatto messo nelle condizioni molti lavoratori di rifiutare offerte di lavoro incivili, scoperchiando ancor di più questa piaga dello sfruttamento.https://www.lavoro.gov.it/
Cercasi schiavi. Scandaloso per un paese come L’Italia che il turismo pesa per il 13% del PIL con ben 135 milioni di visitatori, non abbia dei contratti robusti e seri nei confronti di tutti i lavoratori del settore turistico. Sicuramente finché ci affideremo a certe figure politiche che nascosti dietro allo stipendio da parlamentare, proteggono imprenditori disonesti , non ci vedo via d’uscita…