State sereni sembra dirci Matteo Renzi, che con la sua nuova creatura politica ITALIA VIVA dice addio definitivamente dal PD, e subito ha creato una certo nervosismo all’interno della nuova alleanza di governo.Ma c’è già chi rivendica la paternità del nome, il sessantottino Mario Capanna nel 2000 scrisse un libro intitolato appunto “Italia viva”.
RANCORE Le ultime esternazioni Di un Renzi molto teso in parlamento, dovevano far presagire malgrado la sua ripetuta intenzione di appoggiare l’alleanza PD/5STELLE , che qualcosa si era definitivamente rotto con il suo ( adesso si può dire) vecchio partito.
LA RIVINCITA La mossa di uscire dal PD subito dopo la nascita del nuovo governo sembra essere una rivincita politica che il patron della Leopolda vuole dare ai suoi ex “compagni”, che prima lo hanno eletto come il nuovo asso della sinistra, colui che doveva arginare il “populismo 5 stelle” , ma fallendo l’obbiettivo, fu relegato ai margini del partito.Adesso che si ritrova “alleato” degli odiati pentastellati se ne va, e malgrado uno sparuto manipolo di seguaci, (25 parlamentari e 15 senatori),potrebbe avere in mano le chiavi per riaprire le porte a Salvini.
SCOPERTE le carte dunque, e forse il suo via libera al governo passa appunto da qui. Un tutto pianificato con il segretario Zingaretti, che dichiara, che se lo aspettava.https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/09/18/
STATE SERENI che io metto al riparo i miei cari.Che ci provino sembra dire, a mettere ancora il naso negli “affari di famiglia” , che vi faccio saltare il governo.
ALLA SALVINI Adesso parte la sua campagna elettorale, standosene dentro alla maggioranza di governo, e sfrutta la sua posizione di alleato scomodo per farsi propaganda, e ha già ingaggiato duelli televisivi con la parte “nemica”.
Personalmente sono stanco di vedere personalismi politici che mirano soltanto al successo personale.Voi che ne dite?
Sono d’accordo, certi personaggi sono come la forfora: difficili da estirpare. Con la sua mossa il bulletto tornerà a fare il capetto di partito per qualche tempo ancora, ma prima o poi si voterà e gli italiani lo metteranno alla porta. Ha fatto troppi disastri, detto troppe bugie, perpetrato troppi tradimenti per sperare di tornare a Palazzo Chigi. È ormai quasi patetico, continua a credere di essere un leader, uno statista. La cosa tragicomica è che trova ancora qualcuno ad accodarsi al suo piffero e a bersi le sue balle. Uno statista non avrebbe impiegato un anno e mezzo per capire che bisognava allearsi con il M5S e relegare all’opposizione quell’altro incapace e disastroso Matteo.