
Alzi la mano chi non ha mai avuto pensieri “erotici” nei confronti della bella professoressa durante il periodo scolastico, ovviamente nell’età adolescenziale. Adesso quello che si poteva all’epoca forse immaginare lo si può vedere di fatto, basta andare nella piattaforma OnlyFans , divenuta famosa per l’intrattenimento per adulti, a pagamento.
Il polverone
Si chiama Elena Maraga, la maestra d’asilo, poco meno che trentenne, impiegata in una scuola materna cattolica del Trevigiano, al centro di una controversia per aver aperto un profilo OnlyFans. La piattaforma, nota per i contenuti per adulti, anche espliciti, ha portato alla luce la “doppia vita” della giovane, scatenando reazioni contrastanti.
Lei si difende così : Sono adulta e consapevole,” dichiara “Il mio corpo è frutto di duro lavoro nel body building, e ritengo giusto valorizzarlo, anche economicamente.”
Lei, laureata in scienze dell’educazione, rivela di aver già considerato altre carriere, anche a causa dello stipendio da insegnante, ritenuto “insostenibile” (circa 1.200 euro al mese). Pochini sinceramente, ma….

Come arginare la tendenza?
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha comunicato di aver creato una commissione di giuristi per poter aggiornare il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Il regolamento era già stato modificato nel luglio del 2023, con l’introduzione di alcune norme specifiche che disciplinano i comportamenti sui social network dice che nell’utilizzo dei propri account di social media, il dipendente utilizza ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione di appartenenza. Il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale.
Correre ai “ripari”, sicuramente si, prima di tutto nell’aggiornare gli stipendi, per la dignità di un ruolo, e non di certo per arginare il fenomeno Onlyfans. Poi di regole per quell’etica professionale messa sempre più a rischio in molti settori dalla forte ascesa del fai da te nei social che mettono in risalto(monetizzano) cattivo gusto e zero professionalità.