Il TAR del Lazio respinge il ricorso presentato dalla associazione ambientalista Italia nostra onlus,che chiedeva, l’annullamento degli atti amministrativi di approvazione del progetto del Lotto 2 dello ‘Sliding Centre’ (pista di bob) di Cortina d’Ampezzo. Il TAR appunto non ravvede alcuna lesione delle garanzie procedurali, né tantomeno nessuna violazione della normativa ambientale e paesaggistica.
I costi
L’importo iniziale per la realizzazione della pista ampezzana, stimato in una prima fase di 47 milioni, poi è cresciuto a 60 milioni, per arrivare a 82, a questa cifra è necessario metterci l’IVA, bisogna metterci le spese di progettazione già effettuate, circa nove milioni di euro, tre milioni e mezzo per togliere la vecchia pista (Eugenio Monti e si arriva a 122 milioni . Un bel gruzzolo per uno sport che non pratica quasi nessuno in Italia.
Lo scempio
I boschi attorno a Cortina sono gestiti da secoli dagli abitanti del posto e dalle loro “Regole”, esempi virtuosi di cura collettiva del territorio. Il taglio di larici che superano il secolo di vita è la normalità nella gestione forestale, dato che il “turno” di coltivazione di questa specie supera spesso i 120-150 anni. Larici secolari sono quelli che sorreggono centinaia di tetti delle Alpi, quelli che sono stati trasformati in arredi, in pavimenti, in opere di ingegneria naturalistica. Il problema è piuttosto il motivo per cui quei 4-500 larici sono stati abbattuti, con l’intenzione di realizzare l’infrastruttura, che tra le sue curve paraboliche nasconde sperpero di denaro pubblico, guadagno per pochi a dispetto della collettività.
La “preghiera”
Il violoncellista Mario Brunello ha dato un concerto a Cortina d’Ampezzo per i larici abbattuti e dice
Sono qui per dare voce a questi larici, che sono qui da secoli, e non hanno avuto l’opportunità di vivere con la musica, ma una voce dovrebbero averla e dovrebbero essere ascoltati. La mia è una richiesta di pietà per lo scempio che sta avvenendo nel bosco di Ronco” .
I binomio soldi/ cemento sta per partorire l’ennesimo mostro, frutto di menti perverse che non hanno nulla a che vedere con il rapporto umano/natura. Costruire un impianto per uno sport praticato da uno sparuto numero di atleti ( 59) divisi fra le tre discipline bob, skeleton e slittino, ne aggrava ancor di più le intenzioni. Vergogna…