Sembra un personaggio creato dalla Marvel, invece il “giustiziere” degli autovelox è vivo ed in carne e ossa. Lo hanno battezzato con il nome di Fleximan, perchè usa un flessibile a batteria per tagliare il palo che sostiene il tanto amato strumento che controlla la velocità degli automobilisti.
Storia vecchia?
Il vandalismo nei confronti di questi dispositivi è sempre esistito, si iniziò con lanci di vernice per oscurarne gli obiettivi, coperture con teli o danneggiamenti causati da colpi di mazza, fionde o addirittura pistole. Inizialmente erano però degli avvenimenti sporadici ma ora non si scherza più.
Cosa sta succedendo?
I casi sono molti e avere un numero preciso è molto difficile dato che – quasi tutti i giorni – ne viene abbattuto qualcuno. Riscontriamo una decina di casi in Veneto (8 nella provincia di Rovigo), uno in Piemonte e uno in Lombardia, ce ne saremo sicuramente perso qualcuno. A fare particolarmente scalpore è stata la distruzione dell’autovelox del passo Giaù, uno dei più redditizi (e odiati) dai motociclisti. L’attività di Fleximan sembra quindi concentrarsi nel nord Italia, con l’epicentro in Veneto, ma si sta espandendo anche nelle regioni vicine.
Il caso
La strada «incriminata» è la statale 50 bis del Grappa e del passo Rolle. Lì l’autovelox è stato installato otto anni fa, ma nel 2022 è stato sostituito da uno di ultima generazione. E così, da quella volta, per i concittadini e i turisti amanti della montagna non c’è stato più scampo. Lo scorso anno infatti le multe sono state da record: 1,2 milioni di euro incassati dall’amministrazione grazie a chi guidava a una velocità superiore ai 90 chilometri orari. Una bella differenza rispetto al passato, quando l’incasso delle multe non superava i 30mila euro. Pensate che è dichiarato illegittimo da almeno 12 sentenze del GIUDICE DI PACE di Belluno…
Un po’ di classifica?
Firenze è la regina italiana degli autovelox, con un incasso pari a 23,2 milioni di euro nel 2022. Seguono Milano con 12,9 milioni di multe tramite autovelox, e Genova con 10,7 milioni. A Napoli le multe inflitte dagli autovelox hanno garantito proventi per appena 18.700 euro. Potenza è invece la città che ha visto crescere di più gli incassi, passano da 1,1 milioni di euro del 2021 ai 3,7 milioni dello scorso anno, con un incremento del 224%.
Eroe dei social
L’ignoto segatore” è stato innalzato agli onori delle cronache , osannandolo come se si trattasse di un novello Robin Hood, di una sorta di “giustiziere nella notte”.
Ha trovato anche ampio sostegno da parte di molti automobilisti, e le gesta sono state celebrate sui social network con commenti come “eroe” e “passa anche da noi”.
Anche se fortunatamente non ho mai avuto un rapporto economico con questi strumenti, il sospetto in me e penso anche in molti di voi, è che i posti di blocco( fisici) o gli autovelox non siano mai stati fatti o installati per fare prevenzione, ma con lo sguardo a fare cassa, e poi a sua volta visti gli incassi il sospetto ha preso forma…