Il patriota Donald Trump dove non può costruire muri mette dazi. La prima ad essere presa di mira è stata la Cina, il nemico commerciale numero uno,con una percentuale del 25% su un valore commerciale di 200 miliardi di dollari, per un totale di 63 miliardi di tassazione.La replica della Cina però non si è fatta attendere, e a sua volta penalizza il prodotto americano anch’essa del 25% su 110 milioni di scambi commerciali per un totale di 23,9 miliardi.
DAZI USA
Stato | Mld $ | Aliquota (%) | Totale (mld $) |
---|
Dal 6 luglio 2018 | 34 | 25 | 8,5 |
Dal 23 agosto 2018 | 16 | 25 | 4 |
10% dal 9 luglio 2018, 25% dal 10 maggio 2019 | 200 | 25 | 50 |
Totale | 250 | – | 63 |
Minacciata da fine giugno 2019 | 300 | 25 | 75 |
TOTALE | 550 | – | 138 |
DAZI CINA
Stato | Mld $ | Aliquota (%) | Ammontare (mld $) |
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Dal 6 luglio 2018 | 34 | 25 | 8,5 |
Dal 23 agosto 2018 | 16 | 25 | 4 |
Innalzata fino al 25% dall’1 giugno 2019 | 60 | 19 | 11,4 |
Totale | 110 | – | 23,9 |
DAZI ALL’EUROPA. Sull’onda del successo della prima trance di dazi (come da promessa elettorale) e spinto anche dal benestare del WTO/OMC (organizzazione mondiale del commercio)arriva l’uragano Trump anche in Europa, con un ammontare di ben 7,5 miliardi di dollari. I paesi più colpiti sono Francia, Regno Unito, Gemania ,Spagna, e Italia.
ITALIA Anche il nostro paese paga il dazio, i prodotti colpiti sono, il Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano,Provolone, il prosciutto cotto, e il Campari, per un danno di circa 1 miliardo di euro.https://quifinanza.it/
GLOBALISMO. In molti intravedono con il ritorno dei dazi la fine del globalismo commerciale, una sorta di ritorno al “sovranismo” più esasperato.
IL SOGNO AMERICANO. E’ la fine del sogno Americano, la grande crisi innescata proprio da loro nel 2006, e l’avvento politico di Donald Trump, uno degli uomini più ricchi d’America, ci fa pensare anche ad una grande crisi d’identità. L’aggrapparsi alla ricchezza di un singolo, sperando di scongiurare un declino commerciale, è la cosa più banale e populista.
ECCELLENZE Non si può essere d’accordo sui dazi che vanno a penalizzare le eccellenze mondiali. Chi ha fatto del proprio mestiere un valore aggiunto non dovrebbe essere penalizzato commercialmente. Mi auguro che L’Europa non cada in questa provocazione, ma riprenda eventualmente come difesa commerciale, il rapporto con la vicina Russia, che ha molto più da dare, al contrario di un’America oramai esausta.