SGARBI : italo vizio

Ritorna sulla graticola l’ormai “tarlato” Vittorio Sgarbi. Questa volta l’accusa è di compensi per attività extrapolitiche che per legge sono vietati. Sembra che per il giro di consulenze fornite abbia incassato oltre 300 mila euro. Ma la questione si allarga.

Cosa ha combinato “stavolta” il sottosegretario ai beni colturali.

Secondo un dossier dettagliato, infatti, pare che il sindaco di Arpino abbia raggirato l’articolo 2 della legge 215 del 2004 che vieta l’esercizio di attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse alla carica di governo. Una lista di entrate che dovrebbero essere proibite, ma che Sgarbi avrebbe intascato tramite società intestata al suo principale collaboratore Antonino Ippolito e alla storica fidanzata Sabina Colle.

A quanto sembra

nel dossier che circola da giorni, si fa riferimento a un compenso da 54.000 euro dal principe Domenico Antonio Pallavicino, e vanno aggiunti 257.000 euro, che gli sarebbero stati corrisposti per prestazioni varie, come per esempio quella da giurato di Miss Italia, per conferenze di storia dell’arte e per altri interventi.

La legge cosa dice

 La legge parla chiaro. Infatti, si legge nell’articolo 2 della legge 215 del 2004, il “titolare di cariche di governo non può esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse alla carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore si soggetti pubblici e privati”. Tutto chiaro?

Quando si dice che piove sul bagnato…

Ad aggiungersi arriva l’indagine della procura di Roma, a quanto pare il signor Sgarbi è accusato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, per un totale di 715 mila euro, riguardante il periodo tra il 2012 al 2019.

Sono passati soltanto tre mesi dallo scandalo che travolse il ministro del turismo Daniela Santanchè, ricordate? https://www.homosaccens.it/santanche-non-sono-una-signora/che finì con un nulla di fatto. Adesso si ripresenta nella figura del sotto segretario ai beni culturali Vittorio Sgarbi. ( stessa pasta). Forse stavolta le dimissioni andranno a buon fine visto che l’accusatore è il suo superiore diretto, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. Si attende fiduciosi….

Pubblicato da Panozzo Enrico Omar

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